Come mai il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria?
Il 27 gennaio 1945 l’Armata Rossa varcava i cancelli di Auschwitz sovrastati dal famoso “Arbeit macht frei”, il lavoro rende liberi, e mostrava al mondo gli orrori compiuti nei lager. Russi e Americani documentarono tramite video e fotografie ciò che trovarono nei campi di concentramento. L’umanità intera vide. Qualcuno rimase scettico, ancora oggi c’è chi non crede.
«Nulla più è nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero» scriveva Primo Levi in Se questo è un uomo. Noi però ascoltiamo, noi capiamo.
«Un popolo che dimentica il suo passato, la sua storia, le sue radici, non ha futuro, è un popolo secco» ha detto papa Francesco in occasione del suo viaggio del 2015 in Paraguay. Ecco perché tutti insieme ci impegniamo per costruire una coscienza storica nelle nuove generazioni, ecco perché la scuola ogni giorno si adopera affinché i suoi ragazzi siano giusti, nel più alto significato della parola, così come venne intesa nel 1962 dalla fondazione Yad Vashem di Gerusalemme. In quell’occasione venne creato il primo Giardino dei Giusti tra le nazioni, dove vennero piantati alberi da frutto in onore di chi aveva impiegato la propria vita per salvare quella di un ebreo in pericolo. Alberi da frutto perché il popolo dei giusti non è un popolo secco, perché i frutti di quegli alberi daranno altra vita, nasceranno altri giusti, e tutto sarà migliore
In occasione della prossima ricorrenza della “Giornata della Memoria” il nostro Istituto si unisce alle celebrazioni nazionali affinché la “memoria storica” possa diventare un patrimonio trasmissibile di generazione in generazione. Nel rispetto delle procedure anti Covid, saranno predisposte nelle singole classi attività educative, anche attraverso l’utilizzo di materiali multimediali, allo scopo di sensibilizzare le nuove generazioni nei confronti dei tragici eventi che hanno caratterizzato la Storia, per difendere la memoria del passato, per favorire apprendimenti significativi atti ad educare alla tutela dei diritti umani, al rispetto delle differenze, contro ogni forma di violenza, di discriminazione, di intolleranza, per avviare gli alunni alla costruzione di un giudizio consapevole.